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Arte Francescana e Pauperismo- Copertina Volume

San Francesco

Stemma ligneo dorato (probabilmente della famiglia dei  Minori Osservanti dell Provincia Toscana), Roma, collezione privata.
Stemma ligneo dorato (probabilmente della famiglia dei  Minori Osservanti dell Provincia Toscana), Roma, collezione privata.

Scheda Volume

Arte Francescana e pauperismo dalla Valle dell'Aniene: l'"exemplum" di Subiaco
Atti del Convegno di Studi
a cura di Claudio Crescentini

Formato: 17x24 cm
Pagine: 205
Illustrazioni: 38 b/n
Rilegatura: brossura
Edizione: 1997

Autori

A. Cavallaro, L. Orlandi, P. Grassi, M. Agostinacchio, E. Russo de Caro, C. Crescentini, P. Coali, G. Gardelli, M. Calvesi, B. Treffers, M. Gallo, M. Pupillo, M. Carta, R. Perfetti, M. Piccialuti

Volume

Costituiscono l'oggetto dei quindici saggi raccolti nel volume i riflessi della vocazione pauperistica di San Francesco d'Assisi (una Regola che, nata dal profondo sentimento del Santo, nei seguaci si è poi ulteriormente evoluta) nei testi religiosi nelle opere d'arte sacra dalle origini al secolo XVII e nei contesti legali in particolare al territorio sublacense e della valle dell'Aniene, ma anche a Roma, alle Marche, alla Francia.
Ripercorsa a ritroso, la via del pauperismo francescano, nei suoi aspetti spirituali, riconduce alle figure di San Bernardo e di San Benedetto fino al VI secolo, con San Gregorio Magno; proiettata in avanti, costruisce non solo ex novo l'intera iconografia dell'Ordine e del suo fondatore, ma anche una nuova concezione dell'immagine sacra (dalla pala d'altare al quadretto devozionale), e una nuova forma di religiosità che influenzerà addirittura la personalità di sommi artisti, tra cui il Caravaggio.
Proprio a Michelangelo Merisi sono dedicati due dei saggi del volume; tra gli altri artisti vanno segnalati Piero della Francesca (di cui M. Calvesi interpreta la celeberrima Flagellazione di Urbino). Orazio Borgianni, Antoniazzo Romano: non mancano poi interventi a carattere storiografico sulle vicende che segnarono il contesto sublacense nel secolo XVIII.